Maldive & paguri - 10 giorni in chill backpacking
- Francesco Barberini
- Feb 18
- 7 min read
Le Maldive sono uno stato formato da più di 1000 isolotti, molti dei quali riservati a resort esclusivi, ma altrettanti sono abitati dai locals (gli abitanti del luogo) e si stanno sempre più aprendo ad accogliere turisti, fornendo opzioni per tutte le tasche. Sono da poco tornato dalle Maldive, dopo un viaggio in backpack con la mia fidanzata, durato 10 giorni (voli inclusi).
Ecco una panoramica generale basata sulla nostra esperienza:
Difficoltà organizzativa: 3/5
Costo: 3/5
Imprevisti: 4/5
Attività: 5/5
Pianificazione
La prima sfida, vista la quantità di isole, è stata capire dove andare. Dopo aver consultato vari blog, video e articoli, abbiamo optato per tre isole (da visitare in 10 giorni), ognuna in un atollo diverso. Credevamo che le isole fossero tutte collegate tra loro via speedboat (il mezzo di trasporto più conveniente costo/tempo per spostarsi alle Maldive), ma poi abbiamo scoperto che, in realtà, per spostarsi da un’isola all’altra si deve sempre tornare a Malé, da cui partono tutti gli speedboat per le rispettive isole. Questo ci ha portato a dover dedicare più tempo del previsto agli spostamenti, ma andremo nei dettagli dopo.
Mi raccomando: gli speedboat vanno prenotati attraverso la struttura ricettiva in cui alloggerete, in modo da ottenere prezzi MOLTO più bassi rispetto alla prenotazione autonoma. Nella maggior parte dei casi, una volta scesi dagli speedboat, ci sarà il personale della guesthouse ad attendervi al porto dell’isola.
Un altro aspetto da considerare è che le Maldive sono un paese musulmano, dove il bikini è proibito. Ma niente paura: in molte isole sono state delimitate delle spiagge per turisti, chiamate Bikini Beach, in cui il bikini è accettato. Quando scegliete l’isola, valutate bene questo aspetto.
La valuta locale è la rupia maldiviana (MVR), che vale circa 0,06 EUR (il tasso può variare), ma anche il dollaro è accettato in molte isole, così come il pagamento con carta. Consiglio comunque di prediligere il contante, suddividendolo in una proporzione di 3/4 dollari e 1/4 rupie. Le rupie si possono cambiare in aeroporto, ma a un tasso leggermente più sconveniente. In alternativa, alcune guesthouse offrono questo servizio a condizioni più vantaggiose, ma vi consiglio di chiedere in anticipo.
Day 1: Malé - Thulusdhoo
Atterrati a Malé alle 9:00, ci siamo subito diretti verso il dock delle partenze delle speedboat per cercare la nostra barca (prenotata tramite la nostra guesthouse) e ci siamo subito accorti della perfezione caotica con cui le barche, tutte simili ma con nomi diversi, attraccano e salpano senza sosta dai sette piccoli moli. Sapendo che la nostra sarebbe partita alle 10:30, ci siamo messi ad aspettare trepidamente e a scrutare l’orizzonte, come fosse un gioco, cercando la nostra barca, il cui nome ci era stato comunicato dal gestore della guesthouse via WhatsApp. Una volta arrivata, abbiamo comunicato i nostri nomi, siamo saliti e solo a metà tragitto abbiamo pagato il biglietto in contanti (25$ a persona).

La prima isola che abbiamo deciso di visitare è Thulusdhoo, distante meno di un’ora di speedboat da Malé, in direzione nord. Sarò schietto: non aspettatevi un panorama paradisiaco al primo impatto, perché non lo avrete. Immaginatevi più un paesino, con strade sterrate e edifici grezzi, circondato però da spiagge bianche e acque cristalline.
L’isola è molto piccola e si può girare in bici (che solitamente vengono messe a disposizione delle guesthouse gratuitamente) in meno di mezz’ora. Consiglio di farlo, anche solo per farvi un’idea di dove siete. Lungo la Bikini Beach ci sono diversi locali dove mangiare o bere uno dei buonissimi succhi di frutta freschi (watermelon juice top). Il nostro preferito è stato il Fusion by Canopus, un ristorantino carinissimo sulla spiaggia con piatti buoni e prezzi onesti - da provare assolutamente il brownie.
A Thulusdhoo abbiamo alloggiato al Reef Edge, che consiglio se cercate una soluzione low cost. Ma ecco, non aspettatevi nulla di che. Le stanze sono pulite e spaziose, ma la reception ha un odore di fritto. La struttura offre anche delle escursioni, da pagare separatamente ovviamente, ma per riuscire a prenotarle abbiamo sudato sette camicie, probabilmente per la troppa calma (o forse pigrizia?) dello staff dell’hotel.
Il giorno dopo il nostro arrivo abbiamo fatto lo snorkeling con le tartarughe (35$ a persona) in un coral garden ricco di pesci e coralli. Abbiamo visto anche uno squalo pinna nera. Esperienza bellissima e intima: eravamo solamente due coppie (prenotata tramite hotel).

Il secondo giorno abbiamo fatto l’escursione Nurse Sharks e Coral Garden (55$ a persona), organizzata invece da un chiosco (Baani watersports) lungo la Bikini Beach. Anche questa molto bella, ma molto più commerciale. Infatti, nel punto in cui ci siamo tuffati per fare snorkeling con squali e razze, eravamo circondati da molte altre barche e turisti, il che ha reso l’esperienza meno autentica. Ma comunque emozionante e consigliata.
Da sottolineare la professionalità con cui lo staff ci ha preparato all'escursione, dandoci informazioni su come comportarci con pesci e coralli.

Un’altra cosa da fare è andare a vedere il tramonto a Sunset Beach, dove, quando c’è bassa marea, si crea una suggestiva sandbank.
Di sera consiglio di fare un buon mocktail in uno dei locali sulla spiaggia.

Day 4: Thulusdhoo - Malé - Dhigurah
Il quarto giorno, partenza alle 8:00 AM per Malé, dove alle 10:30 ci aspettava un’altra barca per raggiungere la seconda isola: Dhigurah.
Dopo circa 2 ore di speedboat (60$ PP), su un mare abbastanza mosso, siamo arrivati a Dhigurah. Qui l'impatto è stato decisamente migliore rispetto a Thulusdhoo. La ricca vegetazione, che sembra una vera e propria giungla, protegge la parte interna dell'isola, dove sono costruite le abitazioni. Il colore dell'acqua è turchese e la barriera corallina costeggia tutta l'isola, a pochi metri dalla spiaggia (attenzione a dove mettete i piedi quando siete in acqua), rendendola ottima per fare snorkeling. Il paese è molto semplice e autentico, a differenza di Thulusdhoo, qui ci sono molti meno souvenir shop (forse nessuno).

La scelta è ricaduta su Dhigurah non solo per la sua impronta più autentica e wild, ma anche per i tanti avvistamenti di squali balena, uno dei punti culminanti del nostro soggiorno.
Abbiamo alloggiato al Dhigurah Dhonveli Boutique, una guesthouse che si sviluppa lungo una piccola via del paese. La reception è in un patio sopra la sabbia, senza nemmeno le porte, molto esotica. La stanza è grande e pulita, con una fantastica doccia. Consigliata!

È con loro che abbiamo organizzato un'escursione il giorno stesso dell'arrivo: pesca al tramonto (50$ PP). Molto suggestiva e divertente. Poi il pescato ci è stato cucinato in una grigliata e mangiato per cena, insieme a tutti i partecipanti. L'escursione di punta è stata quella dello squalo balena (65$ PP). Come per gli squali, anche qui la grande quantità di turisti ha rovinato un po' l'atmosfera, ma nuotare a pochi metri da un gigante in quel modo è comunque una grande emozione.

Ristoranti provati: Cafe Dune, cibo buono e location ok, prezzi bassi. Malaveli Restaurant, ristorante sul rooftop, con un'atmosfera occidentale. Il cibo è buono e il servizio ottimo, prezzi leggermente più alti (ma comunque ottimi per gli standard italiani). Hermit's, locale molto carino e cibo buono, fascia di prezzo media. Come a Thulusdhoo, anche qui c'è una sandbank da visitare al tramonto, consigliata anche questa. La sera vi consigliamo una passeggiata lungo la spiaggia, con il buio dei simpaticissimi paguri la invaderanno.


Day 6: Dhigurah - Malé - Thinadhoo (Vaavu)
Alle 6 del mattino ci siamo imbarcati e diretti verso Male, dove ci aspettava la barca per l'ultima isola: Thinadhoo, sull'atollo di Vaavu.
Terza e ultima isola, siamo stati davvero felici di averla lasciata come gran finale. L'isola è praticamente occupata da tre hotel/resort (non so come classificarli) che si fondono con il minuscolo paesino. Le strutture, pur essendo molto estese, sono in perfetta armonia con il contesto circostante. Noi abbiamo alloggiato al Plumeria e siamo rimasti incredibilmente sorpresi dal servizio ricevuto. Visto il prezzo pagato, ci aspettavamo sicuramente qualcosa di meglio rispetto alle prime due, ma non così tanto. Ci è sembrato di essere in un resort! Estremamente consigliato.

La bikini beach, protetta dalla barriera corallina, si estende quasi per tutta la costa dell'isola. Ma il punto migliore per lo snorkeling, a mio avviso, è la Plumeria Beach. Lì abbiamo visto squali nutrice (anche a riva), piccoli squali pinna nera, pesce palla, pesce flauto e molti altri. Siamo rimasti colpiti dalla grande quantità di squali nutrice presenti, ma abbiamo poi scoperto che l'hotel alle 18:00 dà loro da mangiare, come attrazione per i propri clienti (un po' triste, ma "it is what it is").

Anche qui ci sono molte escursioni da fare. La prima escursione, organizzata dall'hotel, è stata il full day snorkeling. Abbiamo iniziato con lo snorkeling insieme agli squali nutrice, simile a quella fatta a Thulusdhoo. Siamo poi passati a nuotare con un grande branco di delfini, qui eravamo soli ed io sono stato il primo a tuffarmi. Il momento più bello del viaggio: nuotare da solo a pochi metri dai delfini, che ogni tanto prendevano spinta e saltavano fuori dall'acqua. Dopo una pausa pranzo (inclusa nel prezzo dell’escursione) a Felidhoo, abbiamo finito la giornata con lo snorkeling insieme a tartarughe... Giornata grandiosa! Prezzo 130$ PP, del tutto meritati.

I giorni successivi li abbiamo trascorsi godendoci la spiaggia e lo snorkeling lungo la riva, e facendo un'indimenticabile immersione scuba. L'hotel aveva un centro diving con istruttori PADI, quindi abbiamo deciso di usufruire del corso intensivo (lezione teorica, immersione in piscina, immersione in mare 100$ PP) e regalarci questa fantastica esperienza. L'istruttore, Ali, è stato bravissimo. L'immersione, fino a 14 metri, è stata ricca di avvistamenti, tra cui la rarissima Spotted Eagle Ray e una grande murena gialla (che me l'ha fatta fare sotto), oltre ai soliti squali nutrice. Una volta rientrati dall'immersione, doccia e siamo subito salpati per rientrare a Male, dove abbiamo dormito e poi preso l'aereo la mattina presto per rientrare in Italia.



In conclusione
n conclusione, 10 giorni alle Maldive possono essere sufficienti per cogliere la loro essenza, soprattutto se si scelgono isole diverse. Certo, non è stata una vacanza super rilassante a causa dei continui spostamenti, ma ci siamo divertiti moltissimo. Le isole locali sono decisamente economiche e offrono un'esperienza molto più autentica rispetto a quelle più turistiche. Se non si praticano attività come snorkeling o immersioni, però, non consiglierei un viaggio del genere. Per quanto riguarda le spiagge, Sardegna e Sicilia non hanno nulla da invidiare a quelle viste, ma la vera differenza sta nei fondali, che sono semplicemente incredibili.
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